martedì 9 luglio 2013

TUTTO RUOTA ATTORNO ALLA COMMUNITY

Dedicate qualche minuto per leggere l'estratto di questo articolo dal titolo: "Il tempo delle marche nativamente digitali":

"Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito, nel marketing, a un cambio epocale nelle modalità di customer approach, poiché si è passati da una logica di marketing transazionale a un approccio sempre più relazionale che poi, affinandosi, è divenuto esperienziale.
L'assunto di partenza di questa virata strategica nasce dal fatto che più l'esperienza del cliente all'atto d'acquisto è sentita, multisensoriale, coinvolgente, interessante ed emozionante, e più il processo di acquisto viene sollecitato da elementi extracognitivi. Ciò è particolarmente importante in contesti, quali quelli maturi, in cui la differenziazione su elementi tangibili appare particolarmente difficoltosa; oppure in quei settori in cui gli elementi di differenziazione sono mutevolissimi e difficili da seguire per il consumatore che quindi, per effettuare la sua scelta, si affida al brand (pensiamo alla telefonia) o, ancora, in quei comparti in cui, a causa della loro peculiare natura, la reason why che orienta la preferenza non può che essere legata alla sfera emozionale e non cognitiva. Ci riferiamo, per esempio, a tutti i luxury brand, nel food come nel fashion, nei servizi turistici come nella cosmesi. Questi marchi, il cui valore è fortemente connesso a benefici di natura emozionale e il cui acquisto, squisitamente di origine positiva, rientra senz'altro nella sfera dell'approvazione sociale, sono significativamente symbol intensive."
Io credo che queste poche righe diano una fotografia esatta del contesto in cui oggi un brand si trova ad operare. E quale è la conclusione che ne traggo? Che tutto ruoto attorno al concetto di community. Ogni azienda, ogni marca oggi ha la grande opportunità di trasformare la propria brand awareness in uno stato di lovebrand costruendo veri e propri fan club attorno al proprio nome o ad un tema/interesse che la accomuna con il target da coinvolgere. Se la marca vuole competere in queste condizioni di mercato non può che ritagliarsi un ruolo da protagonista nella nuova economia dello sharing e cambiare la propria mentalità, ancor prima che i propri strumenti, in un'ottica di relazione vera ed autentica con il proprio pubblico. Community is the only way....
Michele 

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