venerdì 17 maggio 2013

AL MARKETING SERVE UN CAMBIO DI PASSO

La crisi dei consumi sta portanto molti manager a riflettere su quali strumenti siano ancora oggi utili al proprio piano di marketing e in che modo utilizzarli per uscire da una situazione in cui sembra che anche punti fermi come "promozioni" e "concorsi" stiano perdendo la loro efficacia. Questo è quello che sostiene Carlo Meo, autore del libro Vintage Marketing e che mi sento di condividere al 100%.
Michele

Durante gli ultimi saldi estivi un'insegna della grande distribuzione ha indetto un concorso a premi per promuovere le vendite in saldo: insomma, un promuovere la promozione, investimento che va contro ogni logica, oltre che ridurre ancora di più i margini. Se i saldi hanno bisogno di promozione (un'apparente contraddizione in termini), vuol dire che il retail è arrivato proprio alla frutta.(...)
Questo esempio ha però una portata più generale: gli strumenti convenzionali di marketing non generano più gli effetti sperati per le aziende. (...)
Oggi le persone hanno paura di comprare indipendentemente dalla percentuale di sconto, promozione, evento o quant'altro. Perfino il mondo delle ricerche di mercato serviva per giustificare l'esistente invece che capire l'evolversi dei modelli di consumo, cosa di cui oggi c'è grande bisogno: l'intero budget di marketing dava troppa enfasi alla quantità degli investimenti piuttosto che alla loro qualità, valorizzando gli strumenti rispetto a una strategia generale.
Vedo oggi negli occhi dei direttori marketing la disperazione di non sapere più cosa fare davanti all'inefficacia degli strumenti, così si mette anche in discussione un modus operandi che ha legittimato il loro ruolo in azienda: cambiare è difficile ma indispensabile per la sopravvivenza delle aziende e dei posti di lavoro. (...) Non si tratta dunque di adeguare gli strumenti a un nuovo mercato, ma di rivedere i linguaggi e le regole d'ingaggio rispetto a un nuovo consumatore

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