venerdì 30 novembre 2012

POCKET COFFEE E LO STORYTELLING APPLICATO

Tante volte si sente scrivere e parlare di storytelling come tecnica da utilizzare nella comunicazione di un brand e del suo posizionamento. Tra tanti che ne parlano e basta per fortuna ci sono dei brand che cercano di applicare questa tecnica e lo fanno con successo. E' il caso di Pocket Coffee che attraverso la definizione di un nuovo posizionamento strategico: "Il tuo compagno di viaggio" ha realizzato uno spot sul tema



ed una bellissima iniziativa di social media relations che utilizza i racconti di viaggio dei propri fan come messaggi per personalizzare la cover della propria pagina. 

 
Ok, siamo tutti daccordo che Ferrero dispone di budget che poche altre aziende italiane hanno, tuttavia il fatto che non si limitino a sviluppare pura awaraness ma che utilizzino in modo integrato vecchi e nuovi media raccontando storie legate alla marca è secondo me da prendere ad esempio.
Michele

martedì 27 novembre 2012

A PROPOSITO DI GREEN MARKETING

Ecco alcune considerazioni emerse da una ricerca italiana dal titolo ‘Reinventami’, che ha intervistato e analizzato le opinioni di 800 consumatori e 150 aziende italiane, registrando i principali cambiamenti in atto nel mercato italiano e identificando alcune linee guida del green marketing. 
Michele

"Per far sì che il trend continui a registrare risultati incoraggianti, occorre che le aziende individuino le corrette strategie di comunicazione per far comprendere ai potenziali consumatori i benefici derivanti da un consumo di prodotti eco-sostenibili anche a fronte di un pricing più elevato"  
 (argomento sensibile quello del pricing... soprattutto in questo momento storico... è ipotizzabile scendere ad un compromesso?)

"Per valorizzare il prodotto ‘green’ le aziende dovranno far leva (in termini di comunicazione) su quegli attributi che meglio rispecchiano la percezione della qualità di questi prodotti nell’immaginario dei consumatori finali."
(direi che parlare il linguaggio del target mi pare una linea guida del marketing in generale, ed il green non fa eccezione).

"prima, si guardava al green marketing come strumento fondamentale per tutelare l’immagine dell’azienda, ora invece si è capito che ciò che è ‘verde’ migliora e accresce i fatturati e non solo la reputazione aziendale"
 (attenzione al vil denaro... può giocare brutti scherzi anche nelle aziende green. Cavalcare l'amore per l'ambiente dei consumatori fedeli a questa filosofia di consumo  per lucrare senza ritegno sull'onda del "tanto per il green spendono volentieri" può ottenere un effetto boomerang).

"Il 66% degli intervistati, ad esempio, ha dichiarato che comprenderebbe meglio il valore e le caratteristiche dei prodotti ‘eco’ se venissero proposti in pubblicità comparative Le aziende invece continuano a credere che il modo migliore per investire nella comunicazione di questi prodotti sia puntare sulle certificazioni (46,5%) e su di un packaging accattivante (35,4%)."  
(siamo alle solite il prodotto viene messo al centro ed il target a margine.. ma dovrebbe essere il contrario!) 

Continua a leggere su Tuttogreen.it 

 

venerdì 23 novembre 2012

NELLE COMMUNITY AUMENTA IL VALORE DI MARCA PERCEPITO

Ho scovato su GdoWeek (testata di riferimento per tutte le aziende che operano nel mondo FMCG) un interessante articolo a cura di Gennaro Fucile sul rapporto marche-community-consumatori. 
Trovo molto interessante il fatto che questi temi vengano affrontati sempre più spesso anche su queste riviste di settore, in quanto sono molto considerate dai manager italiani e non possono che contribuire ad aumentare la sensibilizzazione verso un utilizzo corretto dei nuovi canali di comunicazione.  Di seguito vi riporto dunque i passaggi salienti dell'articolo.
Michele

"Quello che accade quotidianamente in rete sembra rifornire di senso la metafora della marca come territorio, ovvero un luogo capace di generare e coltivare identità, producendo significati, creando e rafforzando relazioni. Oggi, in tempo di massima allerta sul prezzo, questo può sembrare un discorso inattuale, invece ribadisce quanto sia d'attualità e corretto considerare l'ambiguità come las vera cifra del consumatore contemporaneo. Prove consistenti arrivano dasi risultati emersi dalla ricerca condotta da Duepuntozero Research e Connexia, presentata durante l'ultima Social Media Week.(...). Otto milioni di italiani si relazionano con le community legate ai brand e un milione e mezzo di loro le visita quotidianamente. Nonostante l'attenzione delle aziende e degli utenti si concentri su Facebook, si registra per i brand un valore percepito più alto tra gli iscrittii alle community di marca, per quanto concerne sia i valori di marca che le opportunità di business. (...)
In rete si sta scrivendo un vero e proprio "diario collettivo del brand" come rileva la ricerca: il 79% legge opinioni e si documenta online su marche, aziende e prodottie il 29% dichiara di partecipare attivamente a discussioni e di scrivere recensioni (...).
Gli effetti positivi sulla marca che si alimentano all'interno delle brand community si traducono, pe le aziende, anche in maggiori opportunità di business. Il 65% degli iscritti ad una community di marca dichiara di consumare maggiormente i suoi prodotti(...). In definitiva nella marca/territorio agisce una comunità che parla la stessa lingua, condivide la medesima cultura e la stessa storia. (...)"

mercoledì 21 novembre 2012

CORSO SUL MOBILE COMMERCE

Se vi state chiedendo se è meglio investire in un'App “modello Amazon”, avere un sito e-commerce adatto ai dispositivi mobile, oppure uno store completamente indipendente tramite uno dei vari servizi disponibili, vi segnalo il corso che fa per voi.  
Si tratta infatti di una giornata formativa che si terrà a Milano il prossimo 3 Dicembre dal titolo: "Mobile Commerce: opportunità o mito".  I relatori sono in gamba ed il rapporto qualità/prezzo dei contenuti proposti mi pare più che onesto. Inoltre cliccando sul link del programma ed inserendo il codice promozionale "cafe2" potrete ottenere un 20% di sconto sulla quota di partecipazione.  Il grande Mike Buongiorno avrebbe detto: "andate e dite che vi manda Mike" io mi limito a fornirvi un promocode :-)
Michele






 

lunedì 19 novembre 2012

NON CHIAMATELI SEMPLICEMENTE FAN...

Oggi vi propongo un' utile e spiritosa classificazione delle diverse tipologie di fan che un brand può incontrare lungo il suo cammino per le vie di Facebook. In rete è molto importante conoscere a fondo il proprio pubblico e definire un identikit preciso delle persone che amano e/o non amano il nostro brand. Indubbiamente ognuno di noi utilizza Facebook a suo modo, seguendo la propria indole ed il proprio carattere, tuttavia credo che chiunque possa rivedersi in almeno uno di questi 36 simpatici personaggi proposti da Soap Creative. Ben vengano dunque questi tentativi di organizzazione del "caos digitale"!
Michele


 

giovedì 15 novembre 2012

CSR ONLINE AWARDS 2012

Tra le tante iniziative e attività di comunicazione ci soffermiamo sempre troppo poco su quanto le aziende fanno e comunicano in ambito di Responsabilità Sociale di Impresa. Per fortuna ci sono indagini e premi a tema che riportanto questo argomento all'attenzione di tutti. A tal proposito vi propongo un'estratto della ricerca condotta da Lundquist sulle principali aziende italiane. 
Michele
 
La ricerca CSR Online Awards Italy 2012, primo studio approfondito in Europa sulla comunicazione online della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR), giunge alla quarta edizione. Lo studio ha valutato come le 100 maggiori società italiane quotate e non quotate utilizzano il proprio sito istituzionale per comunicare la CSR. La ricerca ha messo innanzitutto in evidenza che il 47% delle più grandi aziende quotate in Italia non investe ancora nella rendicontazione formale di tematiche CSR (...).
La classifica CSR Online Awards 2012 proclama invece vincitrice Gruppo Hera che ha totalizzato 76,5 punti su un massimo di 100. Sul podio seguono Telecom Italia (73,25 punti) al secondo posto ed Eni (71,5 punti) in terza posizione.(...)
 E i social media?

http://pinterest.com/pin/350436414724413286/

Fonte: www.greenews.info

martedì 13 novembre 2012

INTERVISTA AD UNA LEGGENDA VIVENTE DELLE RELAZIONI PUBBLICHE

Oggi vi propongo l'estratto di un'intervista che Toni Muzi Falconi ha realizzato con il leggendario Harold Burson, un ometto che nel 1945 iniziò a relazionarsi con i giornalisti su incarico dell'esercito statunitense dando avvio ad una carriera a dir poco straordinaria.  Fa sempre bene confrontarsi con quelli bravi... buona lettura!
Michele

 
Quali opinioni hai maturato sull’impatto che le tecnologie digitali hanno avuto, stanno avendo e avranno sul lavoro del relatore pubblico?
Il digitale costituisce, e non da oggi, un grande sviluppo tecnologico, come avvenne con Gutenberg, il telegrafo, la radio, la televisione. Anche se il suo impatto è enorme perché ci consente di raggiungere più persone a un costo assai più basso e in tempi molto più veloci, la comunicazione non cambia. Per sua natura, il digitale è neutrale e il suo utilizzo produce conseguenze sia possibile determinare criteri e indicatori per giudicare i livelli autentici di credibilità delle infinite fonti della Rete.
Voglio però ottimisticamente sperare che, proprio per le sue illimitate possibilità di accesso e di espressione, la Rete obbligherà le organizzazioni ad allineare i comportamenti con la loro comunicazione e viceversa.(...)

In tutti i Paesi è in rapida crescita la tendenza a far dipendere il responsabile delle relazioni pubbliche direttamente dal ceo. Ti pare una buona idea?
Mai come ora le relazioni pubbliche hanno avuto tanto rilievo strategico per le organizzazioni. Mi chiedo soltanto se il responsabile non debba piuttosto dipendere dal board. Succede infatti che è sempre più frequente il caso del ceo che entra o esce dall’organizzazione insieme al responsabile delle relazioni pubbliche. In passato questo non avveniva perché la funzione era istituzionalizzata e assicurava la continuità delle politiche aziendale. Non ne sono certo, ma tendo a preferire questa seconda strada. (...)

Come definiresti le relazioni pubbliche?
Le relazioni pubbliche contribuiscono a motivare persone o gruppi ad assumere determinati comportamenti e quindi possiamo legittimamente parlare di una scienza sociale (...)

Leggi l'intervista integrale su www.ferpi.it

venerdì 9 novembre 2012

L'INARRESTABILE AVANZATA DEI SOCIAL MEDIA

Ecco pronto il nuovo video sulla rivoluzione dei social media. Una moda che alle soglie del 2013 è diventata realtà. Una realtà  grazie alla quale la "profezia" del conumAttore di Fabris si sta avverando. Ora, care aziende, a voi la scelta: utilizzare i social come fossero nuovi "mass media" o cogliere le reali opportunità di ascolto, coinvolgimento e fidelizzazione che questa rivoluzione vi ha servito su un piatto d'argento.
Michele



lunedì 5 novembre 2012

MISURARE L'AUDIENCE ONLINE

Oggi vi propongo un piccolo estratto di un'intervista rilasciata a LaStampa.it dal presidente di Audiweb, Enrico Gasperini, sulle modalità di misurazione dell'audience nel web. Molti credono che i metodi di misurazione dei risultati siano rimasti fermi ai primordi del www e dunque leggiamo insieme le idee ed i buoni propisiti messi in cantiere da Audiweb: 

"In Audiweb abbiamo introdotto dal 2011 un nuovo paradigma, Audiweb Objects, e nuove metriche per il traffico, più vicine alla effettive inventory pubblicitarie. (...)
Passare ad una misurazione che precisi ulteriormente la visualizzazione significa:   
1 passare dal concetto di impression servita a quello di impression vista
2 introdurre la metrica dei Grp online basata sulle impression viste   
3 implementare un sistema di classificazione e tassonomia per banner, rich media e annunci video in streaming  
4 definire, standardizzare e accreditare metriche di visualizzazione   
5 stabilire standard per migliorare la metodologia sugli studi attitudinali relativi ai brand

Per avvicinarci a questi obiettivi oggi in Audiweb abbiamo adottato un meter in grado di capire il focus di attenzione di un utente e che quindi esclude le finestre nascoste o i refresh automatici. Abbiamo inoltre introdotto fin dall’inizio un planning database del tutto simile al nastro di pianificazione della tv, che permette di pianificare in termini di Gross Rating Point (Grp), la currency dei mezzi classici, ovvero di pressione della campagna in termini della quota di utenti in target esposti alla comunicazione per una determinata frequenza di esposizione"

Ora, pur apprezzando la buona volontà e l'impegno di questi signori mi chiedo: ha senso cercare di applicare al mondo web, sempre più social media oriented, le stesse metriche di misurazione utilizzate per i mass media? Non vi è per caso una contraddizione in essere? E soprattutto qualcuno è in grado dirimi al di là di una view, quanto vale un commento positivo spontaneo di un consumatore soddisfatto?
Michele
 

venerdì 2 novembre 2012

COMUNICAZIONE INTERNA 2.0

Troppo spesso si sente parlare dei social media e dei nuovi paradigmi di comunicazione 2.0 a loro collegati come assi portanti di un cambiamento radicale nel rapporto tra brand e consumatori. Oggi voglio però spostare il focus del discorso sui "clienti interni" di un'azienda, ovvero la risorsa uomo che al di là di ogni contesto economico è in grado di decretare il successo o l'insuccesso di qualsiasi organizzazione attiva sul mercato. Io sono fermamente convinto che dietro ad ogni grande azienda ci sono delle grandi persone-professionisti e dunque mi sono chiesto come le aziende stanno utilizzando i social per valorizzare la comunicazione da e tra i propri collaboratori.
Cercando in Rete qualche spunto di riflessione ho trovato un recente post scritto da Gianpaolo Colletti sul blog Che Futuro! 
Vi riporto un piccolo estratto.
Michele

Un team di ricercatori americani della società NetStrategy/JMC. registra le tendenze in un rapporto annuale chiamato Digital Workplace Trends, noto agli addetti ai lavori come il più completo monitoraggio sulla comunicazione digitale di impresa. Sociale, collaborativa, in mobilità. Per il Digital Workplace Trends 2012 la nuova era della comunicazione interna si presenta così, e trasuda i linguaggi dei social network e la logica multipiattaforma. Così ,ad esempio le migliori intranet per i dipendenti diventano interattive, consultabili anche su smartphone e tablet (...).
 Dai dati analizzati risulta che  è aumentata la social collaboration, ma solo metà delle aziende intervistate ha intenzione di incrementare gli investimenti. Emerge, inoltre,  che crece l’interesse verso i social network, sebbene sia sempre difficile districarsi nella giungla di comunicazioni aziendali (...)
L’obiettivo resta sempre quello: l’intranet come ambiente di lavoro che informa e allinea la squadra in tempo reale. L’imperativo è la vicinanza al cliente, anche interno. (...)

Ma quali sono le azioni da mettere in campo in un progetto di comunicazione interna digitale?

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