lunedì 30 luglio 2012

LA RICERCA BLOGMETER SULLE FANPAGE AZIENDALI

Oggi vi riporto alcuni dati emersi da un'analisi che BlogMeter, importante società di monitoraggio delle conversazioni online, ha elaborato tenendo sotto il proprio occhio vigile per circa 2 mesi ben 200 pagine Facebook italiane afferenti a sei diverse categorie di prodotto. 
Le pagine Facebook aperte da più tempo appartengono al settore Baby Products dove le mamme sono da sempre alla ricerca di informazioni utili per i propri bimbi. La palma del settore più "assiduo" nel generare contenuti spetta invece al Personal Care mentre con circa 82 like in media per ogni post il mondo Food si conferma il segmento più interessante se parliamo di engagement. 
In  termini generali la strategia dei brand su Facebook tende a privilegiare prima di tutto l'aggiornamento di status (57%), seguita dall'inserimento di foto (25%) e di link (14%). 
Vanno in particolare segnalate le strategie di comunicazione messe in atto nel segmento Home Care dove le pagine più premiate dagli utenti sono quelle in cui il brand si rivolge a loro con il tono dell'aiutante magico, della fatina o della "Tata Lucia".. facendo leva sul nostro essere  un  pò tutti "casalinghe/i disperate/i". 
Tra le case history più interessanti segnalate da questa ricerca e che consiglio vivamente di seguire come fonte di ispirazione ci sono:

- SoleDetersivo (Reckitt Benckiser) con i consigli domestici di Bice
- Decathlon con la sua passione per lo sport senza tanti riferimenti commerciali 
- Kiko Milano con le continue news sul mondo cosmetico rivolte alle oltre 300.000 make up lover
- Dash (P&G) con la sua spiccata indole all'interazione sociale (150 like e 30 commenti di media per ogni post)

I miei complimenti pubblici vanno a tutte queste aziende e ai loro team social per aver saputo cogliere l'essenza dello strumento utilizzato attuando strategie basate su contenuti ed interazione senza compromessi.

Michele

Fonte: Gdoweek

venerdì 27 luglio 2012

BELLISSIMA CAMPAGNA CONTRO LA PEDOFILIA

Prendo spunto da un articolo sulle "Pubblicità che hanno scioccato il mondo" apparso sul sito Linkiesta per postare questa campagna americana contro la violenza sui minori.  Da sempre la comunicazione sociale è fortunatamente un'ottima valvola di sfogo per le idee creative più originali e convincenti. Questa ne è sicuramente uno straoridinario esempio.
Michele 



giovedì 26 luglio 2012

UNITED BREAKS GUITARS (LETTURA CONSIGLIATA)

 

Il libro racconta la più celebre e grande sventura capitata ad una compagnia area prestigiosa come la United Airlines. La compagnia americana per otto mesi si rifiuta di dare una risposta al cantante Dave Carroll circa la rottura della sua chitarra “tailor made” durante lo scarico bagagli. Il giovane cantante country, stanco di aspettare invano una risposta, decide di scrivere una canzone e registrare un video clip dal titolo inequivocabile: “United Breaks Guitars”. Una volta pubblicato su Youtube:  il video raggiunge in poco tempo oltre 9 milioni di visualizzazioni e Dave Caroll diventa subito una star contesa dai più importanti e seguiti talk show americani. Oggi il contatore di Youtube segna + 12 milioni di views  ed alcuni economisti hanno calcolato in oltre 180 milioni di dollari le perdite stimate in immagine dalla compagnia aerea. Cosa ci insegna questo epic fail? Fondamentalmente due cose. La prima è che una volta di fronte ad un cattivo servizio il consumatore aveva poche armi a disposizione mentre oggi dispone di potenti e globalizzati mezzi di comunicazione con i quali sfogare e condividere la propria rabbia  La seconda è che un’azienda come la United Airlines non solo avrebbe potuto applicare un servizio di customer service migliore ma avrebbe dovuto monitorare la Rete ed accorgersi per tempo del video virale pubblicato dal proprio cliente insoddisfatto.
Michele


martedì 24 luglio 2012

UNA REASON WHY CHE NON CONVINCE

In questi giorni ho notato in TV lo spot del Tour Operator Yalla Yalla che al di là dell'opinabile nome arabeggiante, si propone al pubblico italiano con uno spot di dubbio gusto. Per carità l'idea delle paperelle che richiamano la personalità del singolo turista non è da gettare via, anzi, ciò che NON mi convince è la frase: "Yalla Yalla ti fa sentire ovunque come a casa tua".  Non so voi ma per me scegliere di intraprendere un viaggio significa voglia evadere dalla quotidianità per rilassarsi o divertirsi eccc..  se voglio sentirmi come a casa me resto a casa.. o no?
Dunque non è forse sbagliata la reason why scelta dall'azienda? 
Michele



 

lunedì 23 luglio 2012

SOCIAL NETWORK E CUSTOMER SERVICE

Circa un mese fa è apparso su GDOWeek  il resoconto di un'indagine condotta da Oracle sul rapporto customer service - conumatori e social network.  Vi riporto di seguito i dati più significativi.


LA TENDENDA
I consumatori sono sempre più inclini a contattare il Customer Service tramite il canale online e in particolare, gli utenti dei social media si aspettano servizi di assistenza live rapidi.
 
LO SCENARIO
Il 49% dei consumatori a livello globalbe naviga e ricerca prodotti online quotidianamente. Il 55% usa i numeri verdi mentre i 55% ha utilizzato Live Chat o click to call. Oltre il 40% utilizza piattaforme come Facebook per accedere al servizio clienti.

 LE ASPETTATIVE DEI CONSUMATORI
I consumatori si aspettano di poter fare affidamento su servizi di Live Help nel momento in cui si collegano al sito di un'azienda; gli altri due aspetti ritenuti essenziali sono la disponibilità di informazioni dettagliate relative al prodotti e le possibilità di accesso ai dati del proprio account personale. 

INTERAZIONE SOCIAL
Un consumatore su tre si aspetta che l'azienda gli fornisca un accesso diretto al supporto clienti e agli esperti di prodotto.  Pe questi consumatori nella pagina aziendale sui social media è essenziale poter fare affidamento sulla presenza di un responsabile del Customer Service in grado di fornire informazioni e aiuto dove necessario. 


Michele






 

mercoledì 18 luglio 2012

JEAN LOUIS DAVID CERCA SU FACEBOOK I NUOVI COIFFEUR

Oggi vi parlo di un originale modo di utilizzare la community Facebook di un brand. Si tratta di "Job@JeanLouisDavid" un'applicazione Facebook dedicata alla pubblicazione di domande e offerte di lavoro relative alla storica catena francese. 



Attraverso questa nuova tab, è possibile consultare direttamente sulla fan page aziendale le posizioni aperte, la tipologia di lavoro richiesta ed eventualmente proporre la propria candidatura per entrare nel team di coiffeur Jean Louis David.  



In questo periodo di crisi economica è interessante vedere che esistono settori dinamici e alla costante ricerca di nuovi talenti da scoprire. Inoltre, credo che il progetto dimostri come la marca ha profondamente capito lo spirito dei social utilizzando la propria casa 2.0 non solo come luogo per fare community ma come vero e proprio strumento di servizio per i propri affiliati e per i propri fan. 
Ancora una volta l'integrazione tra mondo reale e mondo online si dimostra essere un asset strategico nelle attività di social media marketing.  
Conoscete altri esempi simili?
Michele

martedì 17 luglio 2012

CHE GRAN PAGINA!

Questa mattina ho aperto la Gazzetta dello Sport e nel vedere questa pagina ho pensato "forse ieri sera ho esagerato"... poi l'occhio mi è caduto sul brand e mi sono detto "non possono averlo fatto davvero?!" E invece si, Molinari ha utiizzato il 90% della costosissima pagina intera acquistata semplicemente per esplodere una creatività a metà tra la campagna sociale e il must del prodotto (la trasparenza). Siamo subito pronti ad eleogiare le grandi campagne americane, olandesi o brasiliane sentenziando che in Italia non sia possibile dare sfogo alle idee più originali. Questa volta dobbiamo ricrederci. Complimenti sinceri ai creativi che l'hanno pensata e all'azienda che ha avuto il coraggio di approvare l'idea. 
Michele

 

lunedì 16 luglio 2012

UN TESTIMONIAL E' PER SEMPRE

Giusto per smentire la frase "Chi non muore si rivede" arriva dal Cile una pubblicità a dir poco discutibile dove alcuni VIP ormai defunti tornano alla ribalta seppellendo altre celebrities ancora in vita. Ora, probabilmente dietro a questi concept c'è un ragionamento profondo ed un messaggio socio-culturale di altissimo livello, io però non riesco a decifrarlo. La domanda dunque nasce spontanea: che valore ha una creatività fuori dagli schemi che si accontenta di stupire, senza chiedersi se il messaggio è decodificabile con chiarezza  dal destinatario? 
Michele




giovedì 12 luglio 2012

QUANDO I GELATI SEMBRAVANO PIU' ITALIANI

Con questo maledetto caldo mangerei continuamente gelati però c'è qualcosa che mi impedisce di farlo. La dieta? No, la pubblicità! Sarà che sono cresciuto negli anni 80 dove tormentoni come il "Cuore di Panna" o "C'è Gigi?" davano ai gelati e all'estate in generale un sapore completamente diverso,  non so, ho come la sensazione che quei gelati fossero più italiani, più vicini al mio modo di vivere la stagione calda. 
Oggi i gelati vengono comunicati in modo strano (Sammontana) o terribilmente globale (Algida) e la cosa mi lascia abbastanza perplesso. Prendete il Maxibon Motta (Nestlè) come esempio.
Queto è lo spot 2012



questo è lo spot storico




Stessa spiaggia, stesso mare (forse) ma uno story telling completamente diverso che cerca di comunicare il MaxiBon con una sceneggiatura a metà tra la Vigorsol e l'Aperol Spritz.
Io non credo che sia una scelta vincente, voi cosa ne pensate? 
Michele

mercoledì 11 luglio 2012

PINTEREST: I NUOVI CONSIGLI DI JEFFBULLAS

Il mitico Jeff Bullas torna a parlare di Pinterest e lo fa proponendoci 10 nuovi consigli semplici semplici per incrementare la propria visibilità personale e/o quella del proprio brand. Leggendoli con attenzione mi vien da pensare che ancora una volta il fattore "tempo a disposizione per" e l'asset "contenuti interessanti" siano croce e delizia della vita sul pianeta Pinterest. 
Vi riassumo i miei preferiti e vi rimando all'articolo originale per una lettura più approfondita. 
Michele

PINNATE I VIDEO
Non limitate la pubblicazione dei vostri video su Youtube o Vimeo. Create un link anche su Pinterest dedicandogli un board specifico. Meglio se i video pubblicati sono veri e propri tutorial.

CREATE UN PINBOARD "DIETRO LE QUINTE"
Coinvolgete tutto il team di lavoro nella condivisione di immagini che li ritraggono durante la quotidiana vita da ufficio per mostrare al mondo cosa si nasconde dietro al brand

CREATE DEI PINBOARD DEDICATI AGLI EVENTI
Se organizzate eventi per il vostro brand ricordatevi di farli vivere anche su Pinterest pubblicando le immagini più belle e significative 

PINNATE LE IMMAGINI DEI VOSTRI BLOG POSTS O NEWS
Se avete un blog aziendale o pubblicate periodicamente news e newsletter utilizzate il patrimonio fotografico di quei contenuti per creare un board "news" o "social media" sul vostro account Pinterest. 

CREATE UNO STAFF BOARD
Mettetici  la faccia e mostrate a tutti chi lavora dietro ad un prodotto/servizio creando un board deidcato al vostro staff. 





 

lunedì 9 luglio 2012

LE DONNE PREFERISCONO FACEBOOK

Oggi vi propongo alcuni passaggi dell'analisi condotta dal centro media Starcom Italia. Molto interessante è il dato sulle differenti aspettative che i tre macro target indagati, uomini-donne-teen ripongono nei confronti dei brand che desiderano coinvogerli attraverso attività di comunicazione "social". Sul fatto che le donne preferiscono Facebook, basta controllare le principali aziende del mondo fashion & beauty per rendersi conto di quali potenzialità di branding sono collegate ad un utilizzo strategico di questo strumento.
Michele


Le donne in genere preferiscono Facebook, gli uomini twitter e YouTube, mentre google+ e LinkedIn sono utilizzati principalmente da un pubblico adulto, che comunque è quello più numeroso: insomma per ogni tipo di consumatore si può trovare un social network di riferimento. Un universo, questo, in cui i brand possono farsi pubblicità, a patto di calibrare il proprio stile di comunicazione (...). 
Gli utenti dei social network si dividono equamente tra donne e uomini online, e tutti condividono la predilezione, a livello di contenuti, per amicizia, musica e video (per il pubblico maschile si aggiunge lo sport), ma c'è qualche differenza per quanto riguarda le preferenze in fatto di comunicazione dei brand. Il 48% degli uomini utilizzatori di social network pensa infatti che la pubblicità sul web debba essere coerente con il sito che la ospita, mentre il 34% delle donne apprezza la comunicazione dei brand quando è semplice e immediata. Per i 14-19enni i messaggi dei marchi devono essere divertenti e ironici; per i 18-24enni quello che conta è invece la proposta di offerte speciali e promozioni. «Non a caso abbiamo riscontrato che il 29% degli utenti che usa i social network ritiene, grazie a essi, di informarsi meglio sugli acquisti e di essere un consumatore più esperto» (...)
Dice Sara Buluggiu, digital director di Starcom Italia. «Un fatto interessante per i brand che comunicano su questi media è che se è vero che i giovani 14-29enni sono i più social, è da notare che la maggiore crescita nella penetrazione si è registrata tra i 45-54enni e fra gli over 55, ovvero fasce molto importanti». (...)


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mercoledì 4 luglio 2012

LO STATO DELL'ARTE DELLE RELAZIONI PUBBLICHE

Come ogni anno l'associazione di categoria Assorel ha effettuato un'analisi del mercato delle RP somministrando a tutte le aziende associate un questionario di valutazione delle attività svolte. 
Nonostante una crescita generale dell'intero comparto (+2%) e una crescita specifica del settore Digital Pr che si attesta all '8,8%, il dato che mi lascia più perplesso è il seguente:  

"Suddivisione area Digital Pr/Social Media - Creazione/aggiornamento pagine/canali social: 25,9%; Blogger relations: 21,6%;  Creazione contenuti Social: 16,7%Monitoraggio web reputation: 16,4%; Creazione blog aziendali: 10,8%; Altro: 8,6%." (...)

Soltanto il 16,4% delle attività Digital svolte riguarda l'analisi della brand reputation online!!! Onestamente credo che le aziende dovrebbero farsi un esame di coscienza per capire che se vogliono davvero attuare politiche di marketing 2.0 è necessario partire dall'ascolto delle conversazioni.
Michele
 
E' possibile scaricare l'intera ricerca sul sito Assorel.it 

In alternativa questo è un estratto pubblicato da Spot & Web
Pur in presenza di un’accentuata difficoltà dei mercati e delle economie, e di caduta ancora drastica degli investimenti privati e pubblici in comunicazione, il comparto delle Relazioni Pubbliche rappresentato dagli Associati Assorel ha confermato un andamento di crescita del +2%, dato ancor più rilevante se si considera il segno positivo del +4% che si era registrato l’anno passato.(...)
Il mercato si conferma omogeneo e diffuso su numerosi mercati tra i quali emergono ancora i beni di Largo Consumo, l’industria farmaceutica e il settore finanziario/assicurativo. Restano disattese le potenzialità delle Telecomunicazioni e della Pubblica Amministrazioe e prosegue il calo dell’High Tech, mentre presentano andamenti interessanti l’energia e il settore internet/e-commerce.(...) 
algono le Digital PR/Social Media che si attestano come quarto settore in ordine di importanza, erodendo quota ai segmenti più ‘tradizionali’, anche se Media Relations, Comunicazione Corporate e Consumer/Brand marketing continuano a sviluppare il 60% del totale mercato. (...).

lunedì 2 luglio 2012

TRACCIA PER SCRIVERE LE SOCIAL MEDIA GUIDELINES

Da quanto tempo avete iniziato ad utilizzare i social media nel vostro piano di comunicazione?  Sareste tranquilli sapendo che per un anno non potreste più occuparvene personalmente? Se la risposta è "no" significa che non avete ancora scritto nero su bianco il documento contenente le vostre Social Media Guidelines. Dopo anni di esperienza nel settore ritengo che redigere questo documento non sia soltanto utile ma fondamentale per trasmettere anche attraverso i social media un'immagine corretta e coerente con la brand identity offline. 
Cercando un pò in giro potete trovare diversi documenti da cui prendere spunto ed in realtà ogni azienda si costruisce il suo documento di "guidelines" personalizzato. Tuttavia ritengo che ci siano 3 capitoli che assolutamente non devono mancare,

1.  Piano Strategico
In questa parte dovete scrivere chiaramente quali social media vengono utilizzati dal vostro brand, con quali modalità e gli obiettivi quantitativi e qualitativi che avete fissato per ogni singolo strumento. Se i social individuati fossero più di uno è auspicabile che vengano inseriti in un piano strategico univoco e coordinato.  Questa parte di documento va necessariamente revisionata ogni 6/12 mesi a fronte delle esperienze maturate, di eventuali errori commessi, dei risultati ottenuti e sopratutto in funzione di nuovi e/o diversi obiettivi da raggiungere

2. Social Media Policy 
Qualsiasi azienda un pò strutturata possiede da quando è nata un manuale del marchio che va trasmesso e rispettato in ogni comunicazione aziendale a tutela della brand image definita. La stessa cosa deve essere creata in questo capitolo allargando il discorso legato ai layout grafici con voci tipo: quale tono di voce deve essere usato nelle conversazioni, quale stile conferire ai contenuti, quali tipologie di engagement attivare, quali informazioni si possono trasmettere ecc...


3. Crisis Management online
Se all'interno del vostro "piano di crisi" normalmente utilizzato in azienda non è stato ancora inserito un capitoletto legato ai social media, fatelo in  fretta e fatelo subito. In rete non avete più di 30 minuti per fornire una risposta o gestire un commento negativo quindi definire e scrivere le procedure di gestione della crisi diventa di vitale importanza. Consiglio vivamente di scrivere un vero e proprio decalogo di regole (questo si, questo no) che indipendentemente dalla sostanza (contenuto) vi consenta di non sbagliare la forma della risposta. 


Se qualcuno volesse integrare o modificare parte di questo mio breve riassunto è il benvenuto!
Michele