mercoledì 1 agosto 2012

WEB STORYTELLING (lettura consigliata)

Oggi vi propongo una libro molto piacevole per il vostro lifetime sotto l'ombrellone. Si parla di "storytelling" ovvero quella tecnica comunicativa che deve spingere una marca a raccontare se stessa utilizzando uno stile narrativo e creando storie in grado di conquistare l'interesse dei propri consumatori. Molte case history di successo nei social media sono proprio legate alla capacità di un brand di utilizzare questo stile di comunicazione  per costruire storie di marca e duqnue meglio approfondirlo con una lettura ad hoc. 
Michele
 


 Lo sviluppo travolgente del web e dei social media sta sconvolgendo molte certezze acquisite in tema di fenomeni mediali e logiche di marketing. La velocità di cambiamento è tale da lasciare indietro non solo molti manager aziendali ma anche molti analisti. In questo quadro, mentre gran parte dell'attenzione è rivolta alla novità che i social media rappresentano dal punto di vista tecnico, tende a essere trascurata un'area tematica non meno rilevante al fine di creare comunicazioni online di successo: quella dei contenuti.
Il libro interviene precisamente su questo terreno, concentrandosi su una dimensione della comunicazione di marca che è il filo rosso dell'argomentazione: lo storytelling, o meglio, tenuto conto del contesto, il web storytelling. In altre parole, l'arte e la pratica di sviluppare contenuti per la comunicazione di marca sulla rete che abbiano profondità simbolica, valore narrativo e capacità di appellarsi all'immaginario del pubblico.
L'assunto di base è che nel nuovo mondo dei social media, caratterizzato da libertà di scelta, dialogo e partecipazione, le storie conservino tutto il loro potere e lo storytelling di marca abbia nuove opportunità di ispirare i consumatori. Le aziende tuttavia devono reinterpretare profondamente il loro ruolo. L'epoca in cui storie di marca precostituite e di carattere invasivo potevano spingere in modo soddisfacente le vendite si sta esaurendo. Gli utenti del web sono sempre meno interessati a racconti unidirezionali e vogliono essere coinvolti in forme nuove di "condivisione narrativa".


Fonte: FrancoAngeli

Nessun commento:

Posta un commento