lunedì 18 giugno 2012

CAMBIANO LE ABITUDINI TELEVISIVE

Prendo spunto dalla nuova ricerca Accenture "Video-Over-Internet Consumer Survey" sulla fruizione del mezzo televisivo per farvi una domanda semplice semplice: se attraverso il web le persone possono scegliere e non subire i contenuti con l'avvento delle NetTv finirà la tv spazzatura?
Michele

Una crescente integrazione tra tv, Internet e social media è quanto emerge dall’edizione 2012 della Video-Over-Internet Consumer Survey, per la quale sono stati intervistati 7500 persone in 8 diversi Paesi (Argentina, Brasile, Francia, Germania, Italia, Spagna, U.K. e U.S.A), con l’obiettivo di individuare abitudini e aspettative del consumatore moderno rispetto alla fruizione di contenuti video attraverso internet. Molteplici segnali indicano come il mondo televisivo stia vivendo un momento di forte cambiamento, spinto dall’emergere di nuove esigenze del pubblico e da una costante tensione all’innovazione tecnologica nel settore.  (...)
Secondo lo studio Accenture già oggi il 92% degli intervistati (il 93% in Italia) guarda abitualmente contenuti video attraverso internet, ma è soprattutto la logica multidevice a rivoluzionare lo scenario (...)
L’immagine del consumatore, così come emerge dallo studio, è sicuramente più sofisticata rispetto agli anni passati. L’utente desidera un servizio affidabile e di alta qualità (HD) e tra i fattori che più lo infastidiscono ci sono la pubblicità (53%); il tempo di buffering/download (51%); la qualità del video (45%). (...)
Per quanto riguarda il mercato italiano, il 39% degli intervistati (il 33% a livello globale) ha indicato gli editori televisivi tradizionali come il provider preferito per video su internet, mentre le società di telecomunicazione sono scelte dal 33% (il 43% globalmente). Una realtà che sta diventando sempre più interessante, amata soprattutto dai giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni, è quella dei produttori di videogiochi e console (12%) e le nuove società internet (15%) che con il tempo potrebbero arrivare addirittura a sfidare la leadership dei fornitori più tradizionali (...)

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