lunedì 22 marzo 2010

MARKETING CONVERSAZIONALE

Segnalo un ’articolo è di Luca De Felice (www.lucadefelice.com), autore del libro “Marketing conversazionale. Dialogare con i clienti attraverso i social media e il Real-Time Web di Twitter, FriendFeed e Facebook“.

Cos’hanno in comune Reply, Hoepli, Barilla e Webank? Apparentemente nulla, visto che appartengono a quattro settori completamente differenti. In realtà ciascuna di queste aziende rappresenta, con modalità eterogenee, un caso d’eccellenza nell’applicazione degli ormai noti strumenti che contraddistinguono il fenomeno Web 2.0.
Reply, società di consulenza, ha creato la piattaforma di social networking TamTamy, utilizzata internamente per agevolare la condivisione di esperienze e competenze tra colleghi ed esternamente per presentare le proprie soluzioni o fornire reportage degli eventi a cui partecipa.
Hoepli, libraio ed editore, ha creato già da qualche anno il proprio digital store Hoepli.it, che integra strumenti di social shopping e motori di highlight e raccomandazione. A questo affianca un blog di successo (digitare su Google “blog libri” per credere) e un servizio di social customer care su Facebook.
Barilla, nota azienda alimentare, ha deciso di aprire il dipartimento di ricerca e sviluppo di Mulino Bianco all’intelligenza collettiva degli utenti: in nove mesi sono state raccolte 1.800 idee, 1.900 voti e 15.000 commenti. Coinvolgimento, creatività e passione sono le prime sensazioni che si provano accedendo al sito www.nelmulinochevorrei.it.
Infine Webank, la Banca online del Gruppo Bipiemme, interagisce con gli utenti in maniera strutturata e attenta tramite strumenti di microblogging come Twitter e FriendFeed, promuovendo costantemente la propria identità digitale. La forza di Webank sta nell’essere presente in ogni conversazione che la possa riguardare, più o meno lontanamente.
“I mercati sono conversazioni” diceva Cluetrain Manifesto. Oggi le conversazioni sono diverse, hanno una caratteristica in più: avvengono in tempo reale. Le aziende descritte stanno operando in un contesto più sfidante rispetto a quello che si è affermato nel corso degli ultimi anni con i tradizionali social media, come blog e wiki. Il web, oltre a essere partecipativo, è infatti diventato real-time. E il Real-Time Web non ammette errori o ritardi: se si è deciso di esserci e di mettersi in gioco bisogna seguire le conversazioni, prepararsi a essere chiamati in causa, rispondere alle domande, replicare e spiegare, il tutto in presa diretta. Non si parla più con brand impersonali ma con individui che rivestono specifici ruoli in azienda; non esistono più canali o situazioni aziendali ufficiali, esistono solo persone ufficiali con i loro canali e le loro situazioni.
Ascolto, dialogo e cognizione divengono quindi basilari: più che mercati, le conversazioni in tempo reale rappresentano la nuova anima del commercio. E il marketing conversazionale diventa il giusto mezzo per interpretarle.



Tratto da: http://dabpensiero.wordpress.com/2010/03/19/marketing-conversazionaledi-luca-de-felice-il-sole-24-ore/

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